Ne parliamo con il Dr. Marco De Coppi*, psicoterapeuta dello studio professionale “Centro Clinico di Psicologia” di Monza.
Intervista a cura di Asia Olivo** (Università degli Studi di Milano Bicocca).
Con il passare degli anni il mondo si sta evolvendo verso una crescente digitalizzazione e così la professione dello psicologo. In che cosa consiste l’intervento psicologico a distanza?
Marco De Coppi : L’intervento psicologico a distanza, il così detto psicologo online, è un servizio di consultazione in remoto, effettuato con strumenti digitali, che può essere utilizzato nelle situazioni in cui non è possibile accedere di persona allo studio professionale dello specialista. Situazioni tipiche sono i momentanei trasferimenti, per circostanze di lavoro o di studio, all’estero o in una sede distante dal proprio domicilio oppure quando problemi di salute, eventi ambientali come la pandemia da coronavirus o condizioni personali come gravidanza e maternità impediscono di uscire dalla propria abitazione e di raggiungere lo studio professionale dello psicologo.
Qual è la differenza tra la terapia online (chiamata anche E-Therapy) e il counseling psicologico online (o E-Counseling)?
Marco De Coppi : Nella letteratura internazionale si effettua solitamente una distinzione tra la terapia online (E-Therapy) e il counseling psicologico online (E-Counseling).
Nella terapia online, l’intervento psicologico viene effettuato con un programma di trattamento finalizzato ad affrontare un disturbo specifico mediante l’utilizzo di tecniche psicoterapeutiche.
Per E-counselling, invece, si intende un intervento di consulenza utilizzato per fornire assistenza a problemi psicologici più generici e non include un programma di trattamento specifico.
Attraverso quali mezzi può avvenire l’interazione online tra psicologo e utente?
Marco De Coppi : Personalmente, effettuo gli interventi psicologici in modalità remota attraverso le piattaforme Skype, Google Hangouts e WhatsApp (videochiamate).
Attualmente la ricerca scientifica sta svolgendo numerosi studi per approfondire questo tema, ma che cosa è emerso dalle analisi condotte fino ad ora?
Marco De Coppi : I trattamenti psicologici online sono stati a lungo oggetto di forti controversie e per molti specialisti hanno rappresentato un’alternativa di ripiego o da escludere nella prassi clinica. A seguito del diffondersi dell’epidemia COVID-19 (coronavirus) e delle conseguenti misure di contenimento adottate dai paesi colpiti, le cose sono cambiate e vi è stato un forte impulso a sperimentare e studiare nuove forme di trattamento in remoto. L’American Psychoanalytic Association, nell’ambito degli studi sull’emergenza sanitaria da COVID-19 (coronavirus), ha messo a punto indicazioni sull’adattamento dei trattamenti psicoanalitici mediati dalla tecnologia per favorire un trattamento equivalente ai pazienti che venivano visti in studio. Anche l’International Psychoanalytic Association ha reso disponibili le raccomandazioni per gli psicoanalisti che fanno sedute da remoto e, in Italia, sia la Società Psicoanalitica Italiana e sia il Centro Milanese di Psicoanalisi “Cesare Musatti” hanno dato avvio ad attività di studio e sperimentazione su queste forme di trattamento. Le sedute da remoto risultano un’alternativa valida quando le limitazioni sugli spostamenti impediscono l’incontro clinico di persona.
Si può avere un miglioramento significativo dal punto di vista sintomatologico anche durante i trattamenti online?
Marco De Coppi : La mia esperienza clinica di trattamenti psicologici online è iniziata nel 2013 con alcuni pazienti che, dopo aver iniziato una terapia nel mio studio professionale, si sono dovuti trasferire momentaneamente all’estero per motivi lavorativi o di studio. Quel che già allora avevo osservato era che proseguendo il trattamento via Skype si era potuto mantenere una continuità nella relazione terapeutica per svolgere – anche in remoto – il proprium del trattamento terapeutico, ossia l’analisi del funzionamento psichico. Ne è derivata una progressione, da parte dei pazienti, della consapevolezza di sé e di conseguenza un miglioramento del malessere che li attraversava. Ad oggi, e anche a seguito di altre esperienze cliniche condotte online sia con pazienti individuali e sia con le coppie, penso che sia fondamentale dare continuità od opportunità di trattamento ancor di più nelle situazioni in cui una persona o una coppia è messa alla prova da un trasferimento lontano dalla propria casa e dalla propria zona di confort o quando, per condizioni avverse, non è possibile recarsi di persona dallo specialista.
Esistono dei benefici, tipici degli interventi online, che offrono un vantaggio rispetto all’intervento classico faccia a faccia?
Marco De Coppi : Negli interventi psicologici online che ho condotto, ho potuto osservare alcune situazioni di pazienti affetti da una condizione di ritiro sociale molto marcata che, attraverso un iniziale intervento da remoto, hanno potuto avvicinarsi ad un primo ascolto psicologico del loro malessere – altrimenti impossibile data la loro condizione di blocco nelle relazioni interpersonali – per poi gradualmente avviare una relazione di persona e, dunque, un intervento “faccia a faccia”.
È possibile che una persona si senta più a suo agio parlando attraverso uno schermo oppure pensate che questo sia, al contrario, un ostacolo?
Marco De Coppi : Dipende dalla persona e dal suo funzionamento psichico. Ho avuto pazienti che nel passaggio dal trattamento psicologico di persona a quello online hanno liberato una maggiore espressività del sé, forse perché lo schermo li ha fatto sentire maggiormente riparati rispetto a vissuti di imbarazzo o di colpa. Altri pazienti, al contrario, si sono sentiti inibiti dallo schermo perché vissuto come distanziante non solo rispetto alla relazione terapeutica, ma anche rispetto alla relazione con se stessi. Penso che in tutti i casi sia importante e sia parte del percorso psicologico stesso l’esplorazione con il paziente delle percezioni e dei vissuti emotivi legate al “setting” – in questo caso lo schermo – che si sta utilizzando nel trattamento.
Quali sono i possibili limiti del trattamento online e la possibili criticità che può incontrare lo psicologo? Quali invece sono le difficoltà che può incontrare il paziente?
Marco De Coppi : Effettuare una diagnosi accurata del disturbo psichico e del funzionamento psicologico del paziente può essere uno degli aspetti di criticità dell’intervento online, poiché gli elementi sensoriali sono inevitabilmente ridotti per l’assenza di prossimità fisico-corporea tra paziente e psicoterapeuta. Per questo motivo alcune forme di sofferenza psichica grave sono escluse dai trattamenti online. Allo stesso modo, sempre per l’assenza di prossimità fisico-corporea che connota gli interventi da remoto, da parte di alcuni pazienti può esserci una maggiore difficoltà o resistenza a stabilire una relazione di fiducia verso lo specialista che non può “incontrare” nella sua interezza sensoriale. E’ a mio avviso importante che lo psicologo che effettua il trattamento online sia consapevole di questi aspetti e ne discuta, in obiettività e trasparenza, con il paziente per trovare insieme una condizione relazionale il più possibile confortevole.
Gli interventi psicologici online sono adatti per tutti? Oppure ci sono persone con particolari esigenze per cui è preferibile un intervento vis-à-vis?
Marco De Coppi : Personalmente, mi attengo alla normativa italiana di riferimento del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi e dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia che definisce le linee guida per le prestazioni psicologiche a distanza e che incontra pienamente anche la mia esperienza clinica nei trattamenti psicologici online. Nello specifico, rivolgo questo tipo di intervento a persone maggiorenni che manifestano sintomi specifici lievi o moderati (quali ansia generalizzata, ansia sociale, attacchi di panico, fobie specifiche, disturbi dell’umore lievi, patologie somatiche) o che desiderano comprendere il disagio/malessere e lo stress psicologico che vivono anche in assenza di una quadro psicopatologico e, infine, a coloro che necessitano di definire nuove strategie per affrontare stati di crisi individuali, di coppia o familiari.
Non effettuo interventi psicologici online con pazienti affetti da disturbi psichiatrici gravi (psicosi e disturbi di personalità), gravi disturbi dell’umore e con tendenze suicidarie, severe forme di tossicodipendenza.
Cosa bisognerebbe fare nel caso in cui una persona, durante una seduta online, abbia una crisi e necessiti di un intervento di emergenza?
Marco De Coppi : Gli psicologi devono sapere la posizione geografica del paziente in caso di emergenza, così da orientarlo verso le strutture territoriali mediche e i servizi di salute mentale. Per garantire poi la continuità della presa in carico di persona ed il raccordo con interventi di natura medica presso colleghi e strutture sanitarie con cui collaboro abitualmente, effettuo interventi online prediligendo pazienti che vivono sul territorio di Monza e Brianza o in sua prossimità.
È possibile assicurare la privacy degli utenti? In che modo?
Marco De Coppi : Gli psicologi sono tenuti a prendere tutte le precauzioni per proteggere e mantenere la riservatezza dei dati e delle informazioni relative ai propri pazienti oltre a doverli informare riguardo le precauzioni prese, anche riguardo il potenziale aumento dei rischi sulla riservatezza, inerente le tecnologie utilizzate. Lo psicologo che si serve di tecnologie elettroniche per la comunicazione a distanza è tenuto a utilizzare sistemi hardware e software che prevedano efficienti sistemi di protezione dei dati.
Dal punto di vista etico, anche nei trattamenti online ci sono dei principi e delle norme che lo psicologo è tenuto a rispettare?
Marco De Coppi : Il Codice Deontologico degli Psicologi prevede l’obbligo del professionista di considerare le circostanze con la massima attenzione possibile e di essere responsabile delle proprie decisioni. Ogni professionista deve rispettare una serie di principi etici e non viene fatta alcuna distinzione per i servizi online: lo stesso codice etico si applica a tutte le tipologie di prestazioni fornite. I principi etici e le norme del Codice Deontologico si applicano anche nei casi in cui le prestazioni vengono effettuate con il supporto di tecnologie di comunicazione a distanza. Tali principi e norme vengono esplicitate ai pazienti attraverso il consenso informato che il professionista consegna al paziente.
Una persona che cerca su Internet un aiuto psicologico, come può distinguere tra un sito affidabile e uno non attendibile?
Marco De Coppi : Come avevo sostenuto in un’intervista di qualche anno fa, la ricerca clinica e la formazione continua sono gli elementi essenziali per poter offrire ai pazienti le migliori cure possibili, comprese quelle in remoto, che la nostra disciplina è in grado di fornire nel momento attuale di ciascuna epoca storica. Questo consente allo specialista di valutare quali sono gli “attrezzi” utili e validi per il proprio lavoro, evitando il rischio dell’auto-referenzialità del proprio operare, e al paziente di trovare i trattamenti psicologici affidabili e attendibili per i propri bisogni e le proprie aspettative.
Quali sono gli sviluppi per il futuro? Pensate che l’intervento psicologico online si possa diffondere sempre di più, fino a diventare consuetudine?
Marco De Coppi : La pandemia da COVID-19 (coronavirus) ci ha fatto comprendere ancor di più quanto sono essenziali le relazioni umane e quanto soffriamo se ne siamo forzatamente privati. Allo stesso tempo, gli strumenti della comunicazione digitale ci hanno permesso di mantenere una continuità relazionale di vitale importanza in situazioni in cui essa è ostacolata nella dimensione di prossimità fisica ed emotiva. Penso, e spero, che l’intervento psicologico online si possa diffondere sempre di più per permettere alle relazioni umane personali di diventare (o tornare ad essere) la nostra consuetudine più autentica.
*Marco De Coppi è Psicologo e Psicoterapeuta, referente del servizio di Consulenza Psicologica per la Coppia presso lo studio professionale “Centro Clinico di Psicologia” di Monza e membro associato della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell’International Psychoanalytical Association (IPA).
**Asia Olivo è Tirocinante pre-lauream in Psicologia presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca.